Autore
Massimo Rovani
MASSIMO ROVANI è figlio di genitori provenienti l’uno dall’Emilia rivierasca del Po (dove è nato e abita tuttora) e l’altra dal Salernitano, nei pressi della Costiera Amalfitana, tra mare e monti. Cresciuto nel clima di sviluppo economico degli anni ‘60, si forma professionalmente nel campo della finanza e del credito, nonostante la dimostrata forte propensione per le materie umanistiche. Conosciuta già dai primi anni della formazione scolastica, la poesia diviene parte integrante della propria esistenza nel 1973, sui banchi della scuola superiore; decisivo, in quell’anno, l’incontro occasionale con il poeta Alfonso Gatto, esponente dell’”ermetismo poetico italiano”, che frequenta durante i periodi di villeggiatura estiva e che scomparirà prematuramente nel 1976 per incidente stradale. Colpito dall’incontro e dalla lettura dei suoi versi, si dedica all’approfondimento e allo studio della tecnica del grande poeta salernitano. Inizia la propria produzione con esercizi e sillogi. Lontano ricordo delle opere poetiche giovanili (che esternerà solo parzialmente in occasione della pubblicazione della prima raccolta), restano gli appunti scritti su lembi di tovaglie e tovaglioli di carta nelle pizzerie e nei bar negli anni della formazione, riposti nelle tasche alla rinfusa e solo successivamente oggetto di riflessione, ricerca e rielaborazione. Nel 2010 lascia il lavoro da impiegato bancario intrapreso nel lontano 1977, per dedicarsi alla libera professione: tale opportunità gli permetterà una migliore gestione del proprio tempo, da dedicare maggiormente alla scrittura, cimentandosi nella rima, caratterizzata da verso prosodico e dal “rima-al-mezzo”, costruendo così un proprio stile, denso di echi fonetici e musicalità. Convinto dai propri familiari e da alcuni amici, è solo nel 2015 che pubblica la sua prima raccolta “Sussurri e Faville” edita da Universitas Studiorum (Mantova). Successivamente, attraverso la pluriennale amicizia con il Dott. Arrigo Giovannini, appassionato fotografo e dal proficuo incontro con il Prof. Claudio Fraccari (autore dell’introduzione e con il quale continua la preziosa collaborazione), scaturisce l’idea di un’opera che racchiuda poesia e fotografia in un connubio particolare, che trasfonda immagine in lirica e lirica in immagine, come ad accrescere entrambe delle emozioni scaturenti da ciascuna, quasi a parlare all’anima con maggiore intensità. Nasce così “Specchiati Sembianti” del 2018, edito da Linea 4 (Verona). Fiero di essere discendente di entrambi i mondi (quello del Settentrione e quello del Mezzogiorno d’Italia), erede del crogiolo di paesaggi differenti quanto di una sola feconda, impareggiabile cultura letteraria, figlia di Virgilio, sublimata da Dante e madre della ricchezza del verso (spesso si dimentica la definizione “Italia, patria di navigatori, santi, poeti ed eroi”), è persona cosmopolita, fortemente caratterizzata da sete di conoscenza, dedita costantemente ad approfondimento, all’esercizio, dotata di eccezionale spirito di sacrificio, che alterna la poesia all’attività professionale. Appassionato di storia, mitologia, lettere, musica classica, geografia, ama condurre una vita semplice, caratterizzata dall’amore per i propri affetti familiari, dall’impegno nel proprio lavoro, dalle amicizie e dalle relazioni con le persone, dall’osservazione della natura, dalla meditazione interiore, dai frequenti viaggi. Pur oggetto di costanti inviti e sollecitazioni, l’autore ha sempre rifiutato la partecipazione a concorsi letterari, preferendo esprimersi attraverso singole raccolte. Egli infatti, considera la poesia compagna mite e fedele, frutto di osservazione, meditazione, equilibrio interiore, contemplazione silente, elevazione, bellezza, lontana e indifferente dal compiacimento e dall’esternazione. Con le proprie poesie pare inseguire, attraverso il proprio personale percorso e la propria ricerca stilistica, bellezza e armonia, con determinazione e caparbietà. Caratterizzata dall’intensità dei versi, la musicalità si estrinseca dalle rime con fine capacità descrittiva di natura e sentimenti, dal canto lirico moderno con vago sentore d’antico, intriso di profondità di pensiero, ricca e prorompente di echi fonetici, che sprona il fruitore alla riflessione, all’apertura mentale, all’immaginazione e alla fantasia, alla partecipazione attiva. Essa trasmette forte emozione, soddisfa e sazia il nostro bisogno di esseri pensanti e coscienti, ci astrae per qualche istante, dalle traversie del quotidiano vivere..
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